JOAN MIRÓ AL IVAM FINO IL 17 GIUGNO
L'opera di Joan Miró è ancora viva, mette ancora in discussione il nostro tempo. Uno dei riferimenti delle prime avanguardie del XX secolo resiste a essere collocato nel mausoleo della storia dell'arte, il luogo in cui la creazione perde ogni possibilità di conflitto. La mostra "Joan Miró, ordine e disordine" esplora le tracce di indisciplina che l'artista ha lasciato nel corso della sua carriera. Nei suoi primi giorni, la disciplina e l'apprendimento divenne per lui una prigionia dalla quale cominciò a liberarsi quando arrivò a Parigi.
Da questo momento in poi, Miró compirà un viaggio unico in cui l'ordine artistico e culturale è sempre in discussione. La sua pittura diventa un conflitto permanente che esplode tra il 1969 e il 1973; i suoi personaggi mantengono una lotta tra realtà e rappresentazione; e la sua opera si espande nella società con il suo lavoro prolifico nel campo delle opere pubbliche, manifesti intesi come graffiti urbani e la sua partecipazione alla celebrazione teatrale della morte del dittatore, Mori el Merma.
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